Descrizione
Canosa di Puglia oggi, sabato 13 aprile, ha voluto ricordare uno degli eventi più tragici della storia della città, il bombardamento del 6 novembre 1943, procedendo all’intitolazione della piazza posta a metà strada di via Salita dei Mulini nel Centro Storico alle vittime, ben 60, che quella sera persero la vita in quella che è stata definita un’azione di disturbo dell’aviazione tedesca. La ricostruzione storica, non facile da effettuare alla luce delle difficoltà nel reperimento della documentazione, ha visto offrire un notevole ed importante contributo da parte del “Comitato spontaneo per la memoria della strage del 6 novembre 1943” presieduto da Don Carmine Catalano e dal giornalista Paolo Pinnelli che grazie anche all’apporto dello storico e geopolitico Francesco Morra, sono riusciti nell’intento di riconsegnare alla città una delle pagine del proprio passato che occorre ricordare e preservare.
Durante il suo intervento, il Sindaco di Canosa Vito Malcangio ha sottolineato come il passato sia importante per comprendere meglio il presente e progettare il futuro, lasciando alle nuove generazioni il compito di continuare questo percorso. L’Amministrazione Comunale infatti, ha inteso affiancare fin da subito il Comitato nel raggiungimento di questo obiettivo sposando e supportando una vicenda che alberga nei cuori e nelle menti di tutti i cittadini. All’appello del primo cittadino, si è unito anche quello di Don Carmine Catalano che ha invece evidenziato come in uno scenario internazionale contraddistinto da guerre, la piazza possa rappresentare un luogo in cui distrarsi dalla guerra invocando il sonno della pace. Alla presenza delle autorità civili e militari, delle associazioni combattentistiche e d’arma e degli alunni della Scuola Primaria “Giovanni Paolo II”, della Scuola Media “Ugo Foscolo” e “Giovanni Bovio”, dell’I.I.S.S. “Einaudi”, del Liceo “Enrico Fermi” e dell’I.IS.S. “Leontine e Giuseppe De Nittis”, si è proceduto così alla ricostruzione del tragico evento.
In base alle fonti storiche, Canosa quel giorno fu bombardata così pesantemente non perché chiaro obiettivo ma bensì oggetto di un’azione di disturbo che aveva lo scopo di creare allarme nella popolazione per un totale di sei bombe che danneggiarono il Municipio e la Chiesa di San Biagio e San Francesco. L’aviazione tedesca diede l’ordine di bombardare a caso le città che si trovavano sulla direttrice Termoli-Foggia-Bari tant’è che furono coinvolte nelle azioni naziste anche Molfetta e lo stesso porto di Bari. Canosa, però, pagò il prezzo più alto, con la popolazione che fu sorpresa nel sonno ed incapace di mettersi al riparo dalla pioggia di bombe. Nell’evento bellico vennero rase al suolo le abitazioni di una delle famiglie più colpite dal bombardamento, la famiglia Valentino che perse otto componenti di cui sei che avevano dai sette ai diciannove anni. Da oggi, tutti coloro che vorranno onorare la memoria delle vittime e ripercorrere le vicende, potranno soffermarsi in piazza “Vittime del bombardamento del 6 novembre 1943” e, dinnanzi al pannello informativo, creare un ponte con quello che è un passato che appartiene alla memoria storica di ognuno di noi.
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Ultimo aggiornamento: 27 gennaio 2025, 09:26